Come cucinare il cinghiale: le migliori ricette e i consigli utili

Come cucinare il cinghiale: le migliori ricette e i consigli utili

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Quando si parla di selvaggina, non si può tralasciare il cinghiale. La sua “carne nera”, magrissima e ricca di antiossidanti e sali minerali, regala grandi soddisfazioni a chi predilige i sapori forti e decisi. Ma come cucinare il cinghiale? Per ottenere i migliori risultati bisogna innanzitutto ammorbidirne la consistenza e attenuare il retrogusto selvatico. Vediamo come fare e quali ricette scegliere.

La marinatura, un passaggio fondamentale

Cucinare il cinghiale richiede pazienza, impossibile negarlo. Qualunque ricetta si scelga, c’è uno step fondamentale: la marinatura, che serve proprio a smorzare il sapore e l’odore di selvatico, ma anche a rendere meno dura e stopposa la carne.

Marinare il cinghiale non è affatto complicato, anzi. Il procedimento più diffuso richiede l’utilizzo di vino rosso: consideriamone 0,75 litri (cioè una bottiglia) per ogni chilo di carne. Si versa in un contenitore di vetro, si aggiungono 3-4 cipolle tagliate a spicchi grandi, un paio di coste di sedano, una carota, uno spicchio d’aglio, aromi e spezie: perfetti sono il pepe nero, le bacche di ginepro, i chiodi di garofano e l’alloro, ma possiamo scegliere secondo i nostri gusti. Infine si mette nel contenitore anche la carne tagliata a pezzetti.

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Il tempo della marinatura dev’essere pari ad almeno 8-10 ore (meglio 12 e anche di più): per non perdere tempo possiamo “sfruttare” la notte. Poi sciacquiamo e asciughiamo la carne e siamo pronti per procedere con la cottura.   

Come fare il ragù di cinghiale

Ragù di cinghiale

Le pappardelle al ragù di cinghiale sono una specialità tipica della cucina toscana, un piatto corposo e rustico che sembra rievocare le atmosfere di un tempo. Un’ottima idea per un pranzo speciale con amici e parenti! Il ragù di cinghiale è facilissimo: dopo la marinatura, dobbiamo solo preparare il trito per soffritto, unire la carne e la polpa di pomodoro. La cottura, però, richiede almeno un’ora. Questo vale, più in generale, per tutte le ricette a base di cinghiale: la carne deve cuocere a lungo, è un altro degli step necessari per ammorbidirla e renderla succosa.

Come cucinare il cinghiale in umido

spezzatino con zucca e patate

Se invece abbiamo voglia di un comfort food che si riveli perfetto per la giornate autunnali e invernali, possiamo preparare lo spezzatino di cinghiale con patate. Anche in questo caso partiamo dalla marinatura e poi procediamo come per il classico spezzatino di vitello o maiale. Ricordiamo che per questo piatto è meglio scegliere i tagli più ricchi di grasso e sapore: nel caso del cinghiale, si tratta della coppa, del reale e della spalla. Ripetiamo la regola d’oro: il segreto per uno spezzatino a regola d’arte è la cottura lenta!

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Il cinghiale alla cacciatora

State immaginando un bel sugo in cui fare la scarpetta? Allora possiamo preparare il cinghiale alla cacciatora, un altro piatto di origini toscane ma noto in tutta Italia! Dobbiamo semplicemente seguire la ricetta del pollo alla cacciatora, non prima (vogliamo ribadirlo) di aver lasciato marinare la carne per 10-12 ore. Un secondo sostanzioso e casereccio, da portare in tavola anche per il pranzo della domenica o durante le feste. Per il pollo, in genere, bastano 45 minuti sul fuoco. Per il cinghiale mettiamo in conto almeno un’ora.

Come cucinare il cinghiale al forno

Possiamo fare anche il cinghiale al forno. Per questa ricetta il taglio ideale è il cosciotto di cinghiale: dobbiamo disossarlo, farlo marinare, asciugarlo e poi avvolgerlo in una retina o stringerlo con lo spago da cucina. A questo punto lo facciamo rosolare in un tegame con olio e, trascorso qualche minuto, lo trasferiamo nella teglia da forno. Aggiungiamo il liquido della rosolatura, aglio e rosmarino. Uniamo anche una parte del composto per la marinatura (quindi il liquido, le carote, il sedano).

Lasciamo cuocere in forno a 180 °C per circa due ore; a metà cottura, abbassiamo la temperatura a 150 °C. Se ci accorgiamo che la carne si sta asciugando, man mano versiamo nella teglia qualche cucchiaio del liquido della marinatura o di vino rosso. Di tanto in tanto giriamo il cosciotto, per una cottura omogenea. Infine non ci resta che tagliarlo a fette ed ecco il nostro arrosto di cinghiale, da servire con il suo sughetto!

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