Come si fa il vin brulè, la bevanda perfetta per l’inverno (e le feste)

Come si fa il vin brulè, la bevanda perfetta per l’inverno (e le feste)

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Caldo, rigenerante, colorato e profumatissimo: il vin brulè è la bevanda perfetta per le fredde giornate invernali, ma anche un simbolo delle festività natalizie. Sorseggiarne una tazza è una piacevole abitudine che rilassa e mette di buonumore, provare per credere! Ma come si fa il vin brulè?

Cos’è il vin brulè

Il vin brulè non è semplicemente vino caldo! Le sue origini sono remote, addirittura ci portano fino all’Antica Roma. All’epoca si usava preparare un vino addolcito con miele, scaldato e aromatizzato con pepe, zafferano, foglie di nardo e datteri. Offrirlo agli ospiti, per chiudere il pasto, era un rito irrinunciabile. Nel Medioevo c’era l’ipocras, ovvero vino con erbe officinali; si beveva, però, freddo. Si dice l’abbia inventato addirittura Ippocrate, ma non abbiamo certezze in merito.

L’usanza di riscaldare il vino e aromatizzarlo, poi, si è diffusa nei Paesi più freddi dell’Europa – come dimostra anche il glögg svedese – e nelle zone montane dell’Italia settentrionale. Ed è proprio grazie agli svedesi che alla fine dell’Ottocento è stata associata al Natale. Gradualmente ha preso forma la ricetta “definitiva” di questa deliziosa bevanda alcolica, ma perché il vin brulè si chiama così? Questa definizione deriva dal francese valdostano ed equivale a “vino bruciato”. Gli inglesi lo chiamano mulled wine, per esempio.

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Vin brulè: la ricetta

Vediamo come si fa il vin brulè, la calda coccola dell’inverno! Per un litro di vino rosso occorrono 100 grammi di zucchero, due stecche di cannella, 6-8 chiodi di garofano, 5-6 bacche di ginepro, la scorza di un limone e di un’arancia, anice stellato e noce moscata a piacimento (ma senza esagerare). In realtà esistono infinite varianti: possiamo scegliere gli aromi anche in base ai nostri gusti. Non dobbiamo però rinunciare alle scorze degli agrumi e alla cannella!

Versiamo lo zucchero in una pentola e aggiungiamo l’anice stellato, i chiodi di garofano e le bacche di ginepro. Poi uniamo anche la cannella, la noce moscata grattugiata e le scorze intere. Aggiungiamo il vino rosso e mescoliamo il tutto. Portiamo sul fuoco, aspettiamo che il composto arrivi a ebollizione e lasciamo cuocere per mezz’ora al massimo. Quindi filtriamo il vin brulè con un colino, distribuendolo nelle tazze o nei bicchieri. Importante: dev’essere gustato caldo e fumante!

Gli abbinamenti migliori

Vin brulè e strudel di mele formano un’accoppiata perfetta, un incontro di sapori e profumi davvero degno di nota. In alternativa possiamo abbinare la nostra bevanda a molti dei dolci tipici natalizi, per esempio i biscotti allo zenzero e i mustaccioli.  Anche la pasticceria secca va benissimo, anzi possiamo intingere i biscottini nel vin brulè! Da provare, inoltre, l’abbinamento con i dolci a base di cioccolato e il castagnaccio.

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Commenti (1)

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  • Cleo

    Lo specialista è mio marito perché io sono super astemia. Mi rifaccio con una bella tazza di cioccolata calda😉👍

    23 Dicembre 2023 Rispondi

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Redazione

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