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Come il giacinto anche il narciso è un bulbo. Questo fiore (Narcissus) fa parte della famiglia delle Amaryllidaceae e le specie selvatiche hanno origine europea. I narcisi sono tra i fiori più diffusi nelle aiuole e nei giardini e abbelliscono anche molti dei nostri vasi. Si tratta, infatti, di un fiore che cresce sia in vaso sia in terra e regala fioriture piene di colori.

Poco impegnativi da coltivare e molto resistenti, i bulbi del narciso arrivano a misurare circa 10 cm. Attenzione, però: il bulbo è velenoso e se ingerito può causare la morte. Ma come si presentano i narcisi?

Il narciso ha uno stelo piuttosto lungo con foglie spesse di colore verde chiaro. Il fiore si sviluppa all’apice ed è composto di petali delicati che si aprono verso l’estero intorno a una corona. Proprio questa disposizione particolare dà ai narcisi la forma di una trombetta. Vediamo nel dettaglio qualche consiglio per coltivare il narciso.

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Varietà e fioritura dei narcisi

Le due varietà di colore più note dei narcisi sono quella bianca e gialla. Possono essere a tinta unita o a due tonalità, alternate sia sulla corona sia sui petali. Ma esistono addirittura più di sessanta specie diverse per circa cento varietà! Dal rosa all’arancio fino al lilla, ibridi naturali o coltivati, i narcisi sono davvero un arcobaleno di colori. Tra quelli più comuni citiamo la giunchiglia, il narciso trombone, il narciso selvatico e il narciso tazetta.

Abbiamo anticipato che questo fiore è poco esigente e resiste bene anche alle basse temperature. Questo lo rende perfetto nel caso tu sia alla ricerca di bulbi che possano garantire una fioritura anche negli anni a venire. Questo fiore, infatti, richiede poca acqua, si riproduce da solo e si ammala molto difficilmente. Quindi: coltivarlo è semplice anche per chi non ha il pollice verde.

Per fare in modo che i bulbi si conservino fino alla successiva fioritura, non bisogna mai reciderne le foglie. Dopo la sfioritura, quindi, lascia completare il ciclo vitale in modo che il narciso possa conservare tutte le sostanze necessarie. Così, la primavera seguente rifiorirà.

La coltivazione del narciso: terreno ed esposizione

Il narciso va messo a dimora tra settembre e dicembre ed è preferibile piantare da cinque a dieci bulbi. Interrali a circa 2-3 cm di profondità e distanziati di una ventina di centimetri fra loro; quindi innaffia leggermente. Non è necessario un terriccio specifico; piuttosto, verifica che sia fresco e ben drenato e scegli un angolo illuminato. In alternativa, puoi optare per la coltivazione in vaso, a patto che ciotole e cassette siano sufficientemente profonde.

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Durante la fioritura, esponi i narcisi alla luce del sole e abbi cura che siano riparati dal vento. Nel periodo di riposo vegetativo, invece, questi fiori preferiscono la mezz’ombra. Una volta sfiorito, come detto, basterà lasciare le foglie e togliere solo i fiori completamente appassiti. La gran parte delle varietà non teme il gelo né il gran caldo e quindi i bulbi possono essere lasciati a dimora.

 

Annaffiatura, concimazione e potatura dei narcisi

Per quanto riguarda l’annaffiatura, il narciso non richiede grandi quantità di acqua. Durante l’autunno/inverno, dunque, sono sufficienti le piogge stagionali mentre in primavera/estate è bene mantenere umido il terreno in modo costante. Proprio l’umidità del terreno è il fattore da controllare anche nel caso di coltivazione in vaso. Durante la fioritura, inoltre, è consigliato concimare il terriccio sospendendo il concime non appena le foglie iniziano a ingiallire.

Capitolo potatura: per mantenere sano questo fiore basta eliminarne periodicamente fiori e foglie secche, nulla di più. Il narciso, infine, resiste bene ai parassiti ma soffre l’eccessiva quantità d’acqua (causa di muffe) e può essere attaccato dagli acari.

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Commenti (1)

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  • Franco

    Molto utile grazie.

    20 Aprile 2021 Rispondi

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Redazione

Il narciso

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