Uva e vendemmia

Uva e vendemmia

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In questo periodo l’uva è la protagonista indiscussa delle nostre tavole. E, con la vendemmia, diventa anche un’attività che occupa le giornate di molti.

Ultimamente io e Marco siamo molto pieni di lavoro e non possiamo cimentarci tra i filari ma, a parer mio, raccogliere l’uva è davvero un’esperienza emozionante, anche se molto impegnativa.

L’uva non è tutta uguale. Non tutti i tipi di uva, infatti, possono essere raccolti per diventare vino. Grossomodo, l’uva si può dividere in due categorie a seconda dell’acino. In questo articolo, allora, voglio spiegarvi bene tutto sull’uva. E anche come mi preparo io quando è tempo di vendemmiare.

Uva da tavola

come fare il mosto d'uva in casa

L’uva da tavola è un’uva con una buccia più sottile, la polpa ben compatta e il sapore è molto dolce e zuccherino. È, insomma, l’uva da mangiare subito appena raccolta e da servire a tavola come spuntino o a fine pasto.

Bianca, rossa e nera, le varietà di uva da tavola sono veramente tantissime, con o senza semi.

Tra le più conosciute di uva bianca da tavola c’è sicuramente l’uva Italia, bella croccante e con gli acini di grandi dimensioni, che si trova in vendita già a partire da metà settembre. Ci sono, poi, la Regina, l’uva Vittoria e sicuramente l’uva pizzutella. Senza semi, invece, è l’uva Melissa.

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Per l’uva rossa da tavola, invece, la più famosa è sicuramente la Red Globe, che matura tardi durante l’autunno. Ha gli acini molto grandi e rotondi e di colore tra il rosa e il blu, con pochissimi semi. Completamente senza semi, invece, è la Scarlotta, molto simile per forma e colore alla Red Globe.

L’uva nera da tavola più famosa è forse la Cardinal, con gli acini molto grandi, molto dolce e con la polpa carnosa e croccante. È una varietà precoce! Ci sono, poi, la Black Magic, la Palieri, la Black Pearl e la Autumn Royal, che è senza semi.

Uva da vino

A differenza di quella da tavola, l’uva da vino è più acidula e ha una polpa meno soda, ma tanto succosa. Proprio questo suo gusto aspro-dolce è ideale non solo per il vino, ma anche per creare abbinamenti interessanti in cucina: per esempio d’accompagnamento ai formaggi, primi piatti e carne. Oltre che, naturalmente, accostato ai dolci.

Di uva da vino ne esistono veramente tantissime varietà! Molte più di quelle che esistono per le uve da tavola. E sono spesso legate a un territorio specifico, dove vengono coltivate proprio per fare il vino. Per esempio, nelle Marche, ci sono oltre 50 vitigni diversi.

Come si raccoglie l’uva

Durante la vendemmia, di solito si lavora in coppia lungo il filare. E i grappoli raccolti si depositano in un semplice cestino di vimini. Alcuni hanno addirittura appositi recipienti di plastica che si trovano ai piedi della vite per accogliere i raspi, per stare ancora più comodi.

Una volta individuati i grappoli maturi, si eliminano le foglie secche e gli eventuali chicchi malridotti, magari quelli con un po’ di muffa. Poi, una volta che il cestino è bello pieno, si riversa il contenuto nelle vasche apposite poste sui trattori, che poi andranno in cantina per la pigiatura.

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Il mio “look” da vendemmia

Visto che si tratta di un lavoro che si compie principalmente per ore sotto il sole, alcuni accorgimenti è bene prenderli non solo per questioni di comodità, ma proprio di sopravvivenza!

Prima di tutto, quindi, indosso un bel cappellino in testa o una bandana di cotone, poi una camicia leggerissima che mi ripari almeno parzialmente le braccia. Perché non solo ci si sporca parecchio, ma per tagliare i grappoli ci si può anche graffiare.

Per la parte inferiore del corpo, invece, preferisco optare per dei vecchi e comodi jeans e, ai piedi, scarpe robuste tipo trekking che, specie nei vigneti molto in pendenza, tornano utilissimi per mantenere la stabilità e non scivolare. Alcuni mettono anche gli stivali di gomma, ma dipende dalle preferenze.

Infine, veramente fondamentali sono dei guanti rinforzati e antiscivolo, insieme alle cesoie per tagliare di netto i raspi.

Due consigli furbi per vendemmiare

Oltre al giusto “equipaggiamento”, due consigli che voglio lasciarvi per vendemmiare in tranquillità sono questi: prima di tutto bere molto (ma non vino eh!), perché si passano davvero tante ore sotto i raggi del sole. E poi fare una pausa pranzo, quando si è fatta ora, piuttosto leggera. Per recuperare bene le forze e poter ricominciare a lavorare con tranquillità!

E voi? Anche voi amate l’uva in ogni sua forma? Vi siete mai cimentati nella vendemmia? Aspetto di leggere le vostre esperienze a riguardo!

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