Mela cotogna: proprietà e utilizzi in cucina

Mela cotogna: proprietà e utilizzi in cucina

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Per gli antichi era il “pomo d’oro”, l’emblema della dea Venere, quindi simbolo di buon auspicio e fecondità, sempre presente sulle tavole dei banchetti matrimoniali. Per lungo tempo la mela cotogna è stata tra i frutti autunnali più comuni, poi è finita quasi nel dimenticatoio. Adesso stiamo imparando a rivalutarla, per fortuna. Ha una forma particolare, un ottimo sapore ed è anche una preziosa alleata per il benessere del nostro organismo. Come usarla in cucina? Scopriamolo insieme!

Cos’è la mela cotogna

Proprio per via della sua forma, molti la considerano un ibrido tra la mela e la pera. Ma non lo è, e non è neanche una varietà di mela. È invece il frutto della Cydonia oblonga, una pianta appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Originaria dell’Asia minore e del Caucaso, gradualmente si è diffusa in tutto il Mediterraneo e anche in Italia.

Oggi non è facilissimo trovarla, la produzione è nettamente diminuita negli anni Sessanta. Ma non è nemmeno impossibile: la commercializzano molti tra i supermercati e i fruttivendoli più forniti, proprio perché è in atto una rivalutazione. In alcune zone – soprattutto al Sud – cresce anche spontaneamente e, d’altro canto, chi possiede un giardino può coltivare la pianta senza troppa fatica.

Mela cotogna: proprietà

La mela cotogna è ricca di sostanze antiossidanti che contrastano i radicali liberi e stimolano il sistema immunitario. Buona anche la percentuale di vitamine, che ne fanno un antinfiammatorio naturale. Contiene inoltre abbondanti quantità di fibre, per cui facilita la regolarità intestinale. Si aggiungono i sali minerali, che regalano una carica di energia. Inoltre favorisce la digestione.

Cotognata

La cotognata è una sorta di marmellata di mele cotogne molto soda, da servire a fette o cubotti cosparsi di zucchero semolato, come le caramelle gelée. Prepararla in casa è facile: per prima cosa ricaviamo una purea dalle mele cotogne, dopodiché la facciamo cuocere insieme allo zucchero per un’oretta. Il composto che otterremo lo verseremo e livelleremo in una teglia e lo lasceremo riposare per due, tre giorni. Alla fine otterremo una sorta di gelatina, da porzionare e conservare in vasetti sterilizzati. Avremo così un dolcetto squisito a base di frutta.

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Come si fanno le mele cotogne al forno

Cruda, la mela cotogna non è molto gradevole, perché risulta dura e stopposa, nonché aspra. La cottura cambia completamente le carte in tavola: questo frutto così speciale diventa anche molto gustoso. Le mele cotogne al forno sono un ottimo dessert, leggero ma saporito.

Cominciamo lavando le mele e strofinandole con delicatezza, in modo da eliminare l’eventuale peluria. Asciughiamole e sistemiamole in una teglia, versando poi un dito d’acqua, una stecca di cannella e qualche chiodo di garofano per profumare. A questo punto mettiamo la teglia in forno già caldo a 200 °C, coprendola con un foglio di alluminio per evitare che anneriscano. La cottura richiede generalmente un’oretta, ma è bene fare la prova dello stecchino per capire se prolungarla un po’ o meno. Una volta pronte, cospargiamo le mele cotogne di zucchero e cannella. Meglio consumarle tiepide o completamente raffreddate.

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Mele cotogne in padella

In alternativa si possono cuocere le mele cotogne in padella con il vino rosso. Una ricetta velocissima e dalla grande resa. Laviamole, dividiamole in quattro parti e sbucciamole, eliminando la parte centrale più dura. Quindi tagliamole a fettine e immergiamole in una pentola con acqua bollente. Dopo una decina di minuti, scoliamole per trasferirle in una padella. Irroriamole con vino rosso (mezzo bicchiere per un paio di mele), aggiungiamo zucchero di canna (50-60 grammi) e un po’ di cannella in polvere. Altri dieci minuti di cottura a fuoco basso e sono pronte: tenere, colorate, immerse in questo sughetto delizioso!

Mostarda di mela cotogna

La mostarda di mela cotogna è una specialità mantovana, una conserva originale e ricca di sapore. Consideriamo 1 kg di mele cotogne. Lavarle, sbucciarle, togliere il torsolo e tagliarle a fettine: questi sono i primi step.

Proseguiamo mettendole in una ciotola, unendo mezzo kg di zucchero e mescolando per bene. Dopo un giorno di riposo, preleviamo il succo che nel frattempo si è creato, facciamolo addensare per una decina di minuti sul fuoco e aggiungiamolo nuovamente alla frutta. Poi facciamo passare altre 24 ore e ripetiamo quest’ultima operazione. Un altro giorno ancora e possiamo mettere a bollire le fettine di mele cotogne con il loro succo, per una decina di minuti al massimo. Lasciamo raffreddare e dividiamo la mostarda nei vasetti di vetro sterilizzati.  

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Mele cotogne sciroppate: ricetta

Dolci ma non troppo, morbide e al tempo stesso corpose: le mele cotogne sciroppate sono davvero sfiziose! Per 2 kg di mele, serve mezzo kg di zucchero. Iniziamo lavando le mele, strofinandole un po’, tagliandole in 4 e privandole dei torsoli.

Quindi prepariamo lo sciroppo, facendo sciogliere sul fuoco lo zucchero in un litro d’acqua. Attenzione: non deve arrivare all’ebollizione ma risultare tiepido. Dividiamo i pezzi di mela cotogna nei vasetti, fermandoci a un paio di centimetri dai bordi, e poi distribuiamo anche lo sciroppo. Infine facciamo bollire i vasetti per mezz’ora circa.

Liquore di mele cotogne

Profumato, dolce ma con una nota acidula e dall’effetto digestivo: il liquore di mele cotogne è magnifico! Farlo in casa? Facilissimo. Occorrono 1 kg di frutta, 1 litro di alcol a 96°, 3-4 chiodi di garofano, un paio di bacche di anice stellato e mezzo cucchiaino di cannella in polvere oppure mezza stecca. Più un litro di acqua e 500 grammi di zucchero per preparare lo sciroppo.  

Laviamo, asciughiamo e grattugiamo grossolanamente le mele cotogne per poi trasferirle in un barattolo della giusta capienza. Dopo aver aggiunto le spezie, lasciamo macerare il tutto per 30 giorni in un luogo asciutto e preferibilmente buio.

Trascorso questo tempo, prepariamo lo sciroppo di zucchero e versiamolo nel barattolo. Adesso bisogna filtrare il composto per due volte, prima con un colino e poi con un canovaccio: è importante eliminare tutti i residui di polpa. Altri 30 giorni di riposo e possiamo finalmente sorseggiare il nostro liquore!

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Redazione

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